la situazione delle adozioni internazionali in          italia  gravissima, non  pi possibile perdersi in parole ma           urgente passare ai fatti concreti.
          di quanto sia grave il momento ce lo hanno          ulteriormente ricordato, da punti di vista molto diversi, due eventi          che si sono svolti la scorsa settimana.
          da una parte la vicepresidente della cai silvia          della monica, durante un convegno, ha tracciato un quadro buio delle          adozioni in italia, confermando le accuse di adozioni illecite nei          confronti dellente aibi riportate dal giornalista fabrizio gatti in          una serie di articoli su lespresso e aggiungendo anche dei sospetti          sulle adozioni dall etiopia.
          ha anche detto di voler fare pulizia nelle adozioni,          di voler andare fino in fondo.
          i fatti sono per che, a fronte di accuse tanto          gravi ad enti autorizzati (si parla esplicitamente solo di aibi          ma si dice anche di altri enti non seri che si occupano di          adozione) la commissione adozioni - lorgano collegiale che ha il          compito di verificare loperato degli enti autorizzati e di prendere          i provvedimenti necessari in caso di comportamenti inadeguati, fino          anche alla revoca dellautorizzazione - non viene convocata dal          giugno 2014.
          ma perch non si convoca la commissione adozioni?          per un conflitto di interessi, ha specificato la vicepresidente, una          incompatibilit che riguarda il rappresentante familiare del forum          famiglie, che il dpr 108 /2007 che regola la cai vuole a far parte          della commissione stessa. del consiglio direttivo del forum famiglie          fa parte il presidente di un ente, proprio aibi, e questo fa si che un          membro della commissione adozioni, che dovrebbe controllare gli enti,          abbia al suo interno un ente, creando quindi un possibile conflitto di          interessi.
          la vicepresidente della monica aveva ravvisato          questa incompatibilit ancora nel 2014, quando aveva anche la delega          di presidente, tanto che aveva chiesto lemanazione di un dpcm,          firmato dal ministro graziano delrio il 13 marzo 2015, che ha          decretato che non possono essere nominati come membri della          commissione adozioni rappresentanti di associazioni familiari che          abbiano al loro interno enti autorizzati.
          secondo quanto ha detto la vicepresidente al          convegno, aibi dovrebbe dimettersi dal forum famiglie: indubbiamente          potrebbe aiutare ma non succede. e possibile quindi che un sistema          di controllo per funzionare si debba basare sulla buona volont          dei controllati?
          quello che  certo  che sono quasi tre anni che          la commissione adozioni non si riunisce. e quindi?
          quindi in questo momento il sistema delle          adozioni internazionali in italia  privo dellorgano che pu          garantire la correttezza delle adozioni, controllando gli enti e          sanzionando chi non si comporta in modo adeguato. significa che,          nonostante la volont di garantire adozioni pulite, di fatto tutti          gli enti possono continuare ad essere autorizzati e a fare adozioni,          qualunque cosa facciano e a dispetto delle pi gravi accuse nei loro          confronti.
          il fatto vero quindi  che si sono puntati          i riflettori su alcuni enti lasciando per tutti in grado di operare          senza controllo.
          la mancanza di controllo  ancora pi grave a          fronte del periodo di grande sofferenza, a livello mondiale, delle          adozioni internazionali.
          ormai tutti sanno che le adozioni sono in forte          diminuzione da diversi anni in tutto il mondo e che i bambini che          vengono segnalati per ladozione sono bambini con una serie di          problematiche per cui sempre meno frequentemente si trovano famiglie          disponibili ad accoglierli.
          in italia per il numero di enti autorizzati           sempre lo stesso del 2011, anno in cui di adozioni se ne facevano pi          del doppio di oggi, e ci crea un problema non indifferente per la          gestione di queste organizzazioni che per sopravvivere, per restare a          galla, possono essere tentate di fare adozioni ad ogni costo o          di mettere in campo delle pratiche molto pi adatte al settore          commerciale che non ad unorganizzazione non profit.
          e proprio quanto  stato denunciato dalle          famiglie in un convegno che si  svolto al senato sempre nella scorsa          settimana. famiglie, un centinaio circa, che desideravano adottare e          che si sono affidate ad enti autorizzati, quindi con il bollino          della cai, che dovrebbe garantire che si tratta di organizzazioni          che non hanno scopo di lucro e che sono dirette da personale con          adeguate qualit morali. queste famiglie hanno anticipato agli          enti (su repubblica di qualche settimana fa si parlava esplicitamente          di un solo ente - enzob - ma si diceva che ne sono coinvolti anche          altri) quantit enormi di denaro, anche pi di 10.000 euro, per          adozioni mai avvenute e che presumibilmente non avverranno mai.
          sono infatti troppe le famiglie in carico ad alcuni          enti rispetto al numero di adozioni che sono ormai in grado di portare          a termine, visto il calo generale.
          una situazione difficilissima, anche perch,          al di l della gestione poco rispettosa delle famiglie, nasconde un          pericolo ancora pi grande: che per riuscire a soddisfare la          richiesta delle famiglie, che premono anche perch hanno versato          tanti soldi, alcuni enti siano tentati di fare pressioni sui paesi di          provenienza dei bambini per avere pi segnalazioni e sappiamo bene          che questo pu aumentare molto il rischio di adozioni illecite.
          insomma, nonostante la volont di puntare alla          qualit invece che alla quantit delle adozioni (principio che          sostengo da sempre) si sta lasciando senza controllo un sistema,          quello delle adozioni internazionali in italia, ormai al collasso, con          tutti i pericoli che questo comporta.
          per garantire davvero adozioni corrette ed          il rispetto dei diritti dei bambini, sia quelli abbandonati che quelli          gi adottati, non bastano pi le parole sui giornali, le          dichiarazioni dintenti, i proclami nei convegni: servono fatti.
          bisogna fare in modo che la commissione          adozioni possa riunirsi e verificare loperato di ogni          ente, anche attraverso modifiche urgenti alla normativa vigente;
          bisogna pubblicare le statistiche sulle          adozioni, primo e pi semplice strumento di pulizia e          trasparenza;
          bisogna riprendere adeguate relazioni con i          paesi di provenienza dei bambini (non esistono solo congo e          bielorussia) e rispettare i protocolli bilaterali sottoscritti;
          bisogna verificare loperato degli enti,          di tutti gli enti autorizzati ed i requisiti per          lautorizzazione, arrivando anche alla revoca, se il caso. la          normativa non prevede divisioni tra enti seri e non seri ma solo tra          autorizzati e non;
          bisogna avviare un piano di sostegno          concreto ai sistemi di protezione dellinfanzia dei paesi da cui          provengono i bambini per dare realizzazione al tanto          declamato principio di sussidiariet e prevenire labbandono dei          bambini.