COMUNICATO STAMPA L’A.S.U.S.C. (Associazione Sostegno Università Sardegna Centrale),
costituitasi a Nuoro con atto rogato notaio Puligheddu il 3 settembre
2010, dopo un anno di “praticantato” trascorso in veste di Comitato
spontaneo, è stata ricevuta nei giorni scorsi dal Presidente
dell’Amministrazione Provinciale Roberto Deriu, per affrontare il
problema dell’Università nella Sardegna Centrale. Dall’incontro
sono emersi alcuni aspetti che vale la pena di rendere pubblici: 1) Il
presidente Deriu ha sottolineato la necessità, presente nel Suo
programma, disostenere il radicamento dell’Università nelle zone
interne dell’Isola: è questa una premessa che non può non
trovarci d’accordo. 2) Il
problema sorge sul “COME” cercare
di realizzare il progetto. A nostro parere la previsione del raccordo
Nuoro- Oristano (previsto nell’emendamento ala finanziaria regionale
all’art. 7- comma 2) potrebbe essere un percorso da intraprendere. Non
è dello stesso parere Deriu, che lo vede come una soluzione a rischio
per il territorio, perché “cornice alla quale manca un contenuto”. 3) Il
presidente Deriu afferma inoltre, che il Consorzio Universitario giuridicamentenon
esiste più: tale
affermazione è contestabile, dato che l’inesistenza dello stesso
si ottiene con lo scioglimento del Consorzio, cosa che attualmente non
è avvenuta ed è anche allarmante, perché avendo, Comune e Provincia, sollevato
dall’incarico il liquidatore nominato dal Tribunale, attualmente il
Consorzio è privo di una guida. Sorgono
pertanto evidenti alcune rilevanti considerazioni: a)
come intendono risolvere il gravissimo problema l’Amministrazione
Comunale e quella Provinciale di questo vuoto amministrativo? b)
come si concilia questa affermazione con la constatazione che, nel
frattempo, il Consorzio sta portando avanti doverosamente il proprio
impegno assicurando lo svolgimento dell’attività didattica anche nel
rispetto delle convenzioni in essere con gli atenei sardi: convenzioni
che consentono attualmente a ben 700 studenti di frequentare le
lezioni?; c)
se fosse vero che il Consorzio è giuridicamente inesistente, si sono
attentamente valutate le eventuali conseguenze nei rapporti in essere con
gli studenti, con gli atenei, con i docenti e soprattutto con la Regione
Sarda che ha sempre erogato il suo contributo in forza dell’ Accordo
di Programma di cui è il Consorzio parte essenziale e quindi solo lui
legittimato a chiederlo e riceverlo? A
questo punto la Regione potrebbe perfino non assicurare l’erogazione
del contributo residuo dovuto per l’anno precedente e per quello in
corso. 4) Il
Presidente Deriu ha affermato che Cagliari “ha buttato la spugna”
nei confronti di
Nuoro: se così fosse, come si spiegano i corsi di Scienze
infermieristiche, presenti a Nuoro per gemmazione dalla Facoltà di
Medicina dell’Università di Cagliari? Il disorientamento scaturito dall’incontro (specie nel confronto con diverse affermazioni fatte dallo stesso Presidente sull’argomento in momenti recenti), ci porta come Associazione a chiederci se Nuoro, le sue Istituzioni ed il suo territorio vogliano effettivamente l’Università. In
premessa, per informare tutti sufficientemente, proviamo ad analizzare
gli aspetti positivi che scaturiscono in un territorio dalla presenza
dell’Università. L’UNIVERSITA’
E’ MOTORE CULTURALE E PRODUTTIVO PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO La
strategia di Lisbona, prima nel 2000 e poi, a metà percorso, nel 2005,
che impegnava i Paesi europei a predisporre il passaggio ad una nuova
economia basata sulla conoscenza dinamica e produttiva, si incentra su
tre cardini, che nel nostro caso calzano perfettamente: 1) promuovere
l’istruzione e l’informazione, per lavorare nella società dei
saperi; 2) potenziare
lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione; 3) creare
un ambiente favorevole all’avviamento ed allo sviluppo di imprese
innovative. L’Università,
i Consorzi universitari debbono essere visti come motore culturale e
produttivo che alimenta la domanda di alta formazione con quella della
ricerca scientifica e della crescita culturale del territorio. Lo stesso
Consorzio (nel nostro caso) dovrà rispondere in termini di
orientamento, formazione, ricerca e sviluppo alle vocazioni ed alle
opportunità del territorio di riferimento, coinvolgendo tutte le
eccellenze culturali (Man, Isre, Museo Nivola, Parco Deleddiano, etc.
etc.), creando anche confronti con le più significative realtà
nazionali ed internazionali. TUTTO
CIÒ, A
NOSTRO PARERE, SI PUÒ REALIZZARE: BASTA CREDERCI. Un ultimo suggerimento: Mediando alcuni concetti di Montesquieu sulla Democrazia, bisogna suggerire ai nostri rappresentanti politici che “la democrazia si basa sulla virtù, cioè su quell’insieme di pratiche che è democrazia di comportamento. La democrazia è il più difficile di tutti i regimi, richiede rinunce, chiede di mettere in comune qualcosa di se per costruire un patrimonio condiviso di energie, competenze ed anche di danaro….. Se non si coltiva un sentire condiviso, la democrazia ha basi debolissime. E’necessario costruire uno spirito pubblico.”
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