Intellettuale barbaricino e
maggiore poeta lirico in lingua sarda. Scrisse quattro raccolte di canti: Boghes
de Barbagia del 1904, Cantos d'Ennargentu del 1922, Sos Cantos de sa solitudine
del 1933, Sa lantia del 1950. Nacque a Desulo, in Barbagia, nel 1878.
Frequentate le scuole elementari, fu mandato a Cagliari e a Lanusei per la
formazione superiore, esperienze che si rivelarono fallimentari, per il
carattere ribelle e insofferente del giovane. Tornato a Desulo per affiancare il
padre nella gestione di una modesta attività commerciale, Antioco prese ad
alternare le fatiche del lavoro e le scorribande in campagna con la lettura
disordinata di romanzi e poesie. Scoprendosi dotato di estro poetico, si cimentò
quindi nella stesura di rime amorose, satiriche e religiose, stagliate sullo
sfondo della chiusa realtà desulese.
Con la Guerra d'Africa, nel 1896, partì sotto le armi e, ispirato dalla nuova
esperienza, compose inni patriottici e canti di guerra. Rientrato a Desulo,
stanco dell'ozio paesano, si arruolò nell'arma dei carabinieri, senza tuttavia
abbandonare la poesia. Nella minuscola stazione di Tula, paesino del Monteacuto,
compose i suoi primi splendidi canti, ispirati dall'aspro e affascinante
paesaggio isolano, dai poveri pastori e dai banditi che egli poteva osservare
dal punto di vista privilegiato, e al tempo stesso scomodo, del tutore della
legge. I canti furono pubblicati tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 nel
giornale Piccola Rivista, sotto lo pseudonimo di Montanaru, con notevole
successo presso gli intellettuali sardi e della penisola.
Nel 1905, abbandonata l'arma, potè finalmente dedicarsi anima e corpo alla
poesia e alla famiglia; nel contempo fu direttore dell'ufficio postale di Desulo
e maestro elementare. Convinto assertore del valore della lingua sarda e
dell'importanza del suo insegnamento nelle scuole, fu chiamato nel 1925 a Milano
per rappresentare la Sardegna al primo congresso nazionale dei dialetti
d'Italia.
Non mancarono al Montanaru grandi dolori: la morte prematura dei figli e della
prima moglie; nel 1928, l'umiliazione del carcere, con l'accusa di legami con i
banditi barbaricini, accusa pretestuosa, orchestrata dai gerarchi fascisti che
mal tolleravano questa emblematica figura di intellettuale non conformista e
soprattutto impegnato nella difesa dell'isola e della sua lingua. Prosciolto e
liberato, poté continuare a comporre versi fino alla morte, avvenuta nel 1957.
Montanaru a Nuoro con al fianco
la moglie
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Tipico paese di montagna, adagiato a 895 metri d'altitudine nel versante
occidentale del Gennargentu, Desulo è circondato da profonde e suggestive
vallate ammantate da una splendida ed estesa vegetazione boschiva. Il
territorio, ricco di limpide sorgenti, è costituito da una variegata e florida
vegetazione: oltre ai secolari tassi, alle roverelle, ai ginepri nani, agli
aceri, sono diffusissimi castagni, ciliegi, noci e noccioli. Particolarità di
questo borgo, è lo sviluppo del centro urbano attorno alla lunghissima via
principale; contraddistinto da tre antichi rioni: Issiria, Ovolaccio ed Asuai,
un tempo autonomi e distanti fra loro, in cui ancora si conservano strette e
scoscese stradine in selciato su cui si affacciano caratteristiche case in
pietra. Secondo un’antica leggenda i rioni rappresentavano le Barbagie di
Ollolai, Seulo e Belvì, a loro volta simboleggiate dagli accesi colori rosso,
giallo e blu dell’inconfondibile costume tradizionale.
Da 19 anni si tiene il Premio letterario dedicato al grande poeta Antioco Casula
Montanaru
La cerimonia di premiazione si tiene il 1 novembre all'interno della
manifestazione LA MONTAGNA PRODUCE
Di: Antioco Casula