Trenta scatti per raccontare le dighe della Sardegna, mirabili esempi di ingegneria idraulica che nel tempo hanno strappato l'isola alla sua secolare siccità regalandole nuove possibilità di sviluppo economico e sociale.
Saranno esposti, a partire da venerdi 11 dicembre, sulla Terrazza del Bastione di Saint Remy, a Cagliari (a fianco del Caffè degli Spiriti) nella mostra “Dighe della Sardegna” organizzata dall'Enas, in collaborazione con l'assessorato regionale dei Lavori Pubblici, per far conoscere al pubblico alcuni tra i più importanti, e anche tra i più belli, sbarramenti che danno origine ad altrettanti laghi artificiali.
L'esposizione, composta da 32 pannelli del formato di 1,70x1,10 m, raccoglie una serie di immagini realizzate dal fotografo Roberto Salgo a cavallo dei mesi di luglio e novembre di quest'anno, accompagnate da alcuni sintetici testi che descrivono l'attività dell'Ente acque della Sardegna e le caratteristiche di ciascuna diga.
In tutto si ripercorrono 16 dei 32 sbarramenti gestiti dall'Enas, visti però in un'ottica inconsueta che permette di coglierne tutto il fascino. Ecco allora che qui alle tradizionali foto di dighe viste dall'alto, o da valle, si contrappongono immagini che catturano i particolari: tubi, boe, pareti massiccie costruite con tonnellate e tonnellate di calcestruzzo, sprazzi di laghi, porzioni di diga immersi nella nebbia. Opere ingegneristiche di grande importanza si mescolano con la natura selvaggia della Sardegna, dando vita a molteplici suggestioni.
La mostra, il cui progetto grafico è curato da Stefano Asili, e realizzata insieme al Servizio dighe dell'ente, ripercorre le dighe della Sardegna seguendo il criterio della territorialità, oltre che della suggestione: nella scelta degli sbarramenti si è cioè voluto riportare qualcosa che rappresentasse i diversi territori dell'isola. Così, a fianco delle due grandi dighe del Mulargia e del Flumendosa, vi è anche la possente Cantoniera, nell'Oristanese. E ci sono anche le dighe del Liscia, di Sos Canales e di Monte di Deu, in Gallura, dell'Alto Temo e di Monte Lerno, nel Sassarese, di Monte Pranu e Punta Gennarta, nel Sulcis, sino a quella di Pedra 'e Othoni, a Dorgali, sul Torrei, tra Tiana e Tonara, del Cixerri, in provincia di Cagliari, sul Rio Leni, nel Medio Campidano, passando per le dighe di Santa Vittoria, a Mogoro, e di Is Barroccus, nella zona di Isili.
Venerdì alle ore 11 ad inaugurare l'esposizione saranno l'assessore regionale dei Lavori Pubblici, Angelo Carta, insieme al presidente dell'Enas, Sergio Vacca. Sarà presente anche l'assessore regionale al Turismo, Sebastiano Sannitu.
La mostra potrà essere visitata sino alla prima metà del maggio 2010.