Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Egregio Direttore,
il mio nome è Ceffoni, avvocato Efisio Severo Priapo Ceffoni dello studio Ceffoni e Ceffoni. Avrei potuto esordire con un "Lei non sa chi sono io!" ma a me non piace agire nell' anonimato; peraltro lo studio che rappresento non ha bisogno di presentazioni né tantomeno di lanci pubblicitari.
Usava dire mio padre: "È l'avvocato a starti vicino, non è il vicino a starti avvocato!" e quanta saggezza in quella frase così breve ma così carica di significato.
Lei ricorderà la causa che vide contrapposti i 4 + 4 di Nora Orlandi, bene, io difendevo quattro e mio fratello Gonario Martire gli altri quattro, poi tutti sanno come andò a finire.
Ricorderà anche l'ultima udienza della causa: l'ANAS contro Federici Remigio.
In quell' occasione sostenemmo che non si poteva realizzare la bretella stradale sul lotto del Federici perché confinante con la cintura urbana.
Quando urlai: "Signor Giudice, a cosa serve una bretella se c'è già la cintura?", il pubblico balzò in piedi scandendo il mio nome all'unisono e chiedendo un bis.
Non è per impressionarla, signor Direttore, che Le ricordo questi episodi" bensì per puntualizzare chi è lo studio Ceffoni e Ceffoni.
Non molliamo la presa, non ci arrendiamo, non siamo mai d'accordo, neanche tra noi; contrastiamo per principio, ci opponiamo per addestramento.
Tanto per dirne una, mia sorella Sonia ha fatto una cura dimagrante ed è ingrassata come un porco: ancora oggi è un mistero come sia sopravvissuta alla peste suina dell' anno scorso.
Ecco di che pasta siamo fatti! Ma vengo al dunque.
Abbiamo apprezzato il pezzo sul Boschetto FIDAPA che condividiamo appieno nella forma e nella sostanza. Accomunati da questa reciproca ammirazione per l'arte mi pregio di raccontarLe un curioso aneddoto.
Come tutti sanno, nessuno sa chi è l'autore della scultura lapidea che troneggia nel Boschetto, neppure io, per fortuna. L'opera, comunque, rappresenta la materia informe, l'origine della vita e la mutevolezza dell'anima.
Orbene, all' artista, una volta concluso il suo lavoro, parve di scorgere il profilo di un passero nello spigolo sinistro della scultura talché le assestò una martellata esclamando: "Perché non cinguetti?" .
Poi dall' emozione svenne e si risvegliò solo all'ora di cena.
Ma ecco che in questa evanescente estate succede il peggio; una mano criminale rade al suolo la vegetazione del Boschetto, riducendo un ecosistema artistico di rara efficacia in una grottesca rappresentazione amorfa. La perfetta scansione di ombre e luci è divvenuta perfetti bile, l'esatta coordinazione di vuoti e pieni si è trasformata in una ba- nale prospettiva.
L'opera d'arte non è più tale: chi è il reo? E qui interviene lo studio Ceffoni, dopo avere difeso senza distinzione po- veri diavoli e poveri cristi, è scoccata l'ora dell' indignazione e nessuno si salverà dal sospetto.
La parola piettà l'abbiamo dimenticata, ecco perché la scrivo con due T, ma ciò che non riusciamo a dimenticare è la parcella, signor Direttore. Sa, di questi tempi tutto costa, la vita è dura e non fa sconti, quindi perché dovrebbe farli lo studio Ceffoni?
In conclusione, munifico Direttore, ci sentiremmo onorati se ci pagaste l' onorario e, se mi è permessa la battuta, sa- reste dei porcini se non ci pagaste la parcella.
Cordiali saluti
Dott. Avv. Efisio Severo Priapo Ceffoni
