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Un abbecedario per il Parco Nazionale del Gennargentu
 
Il 25 gennaio è stato insediato a Nuoro il Comitato Istituzionale di Coordinamento del Parco Nazionale del Gennargentu, concludendo una fase caratterizzata da serie contrapposizioni che su questo problema hanno coinvolto le popolazioni del Nuorese.
La situazione è complessa perché è complessa la struttura ambienta le, la storia e le condizioni sociali del Gennargentu e pensare che tutti i problemi siano ormai definiti "una volta per tutte" sarebbe troppo semplicistico. È la terza volta che Nuoro Oggi ospita un mio articolo, per cui si rischia di essere inutilmente ripetitivi, riprendendo discorsi e concetti già espressi. Qui voglio richiamare in forma di abbecedario alcuni punti che ritengo significativi, senza la pretesa che siano esaustivi.
Poiché i fatti sono legati anche alle persone, non posso fare a meno di citarne alcune, del resto sarebbe ipocrita evitare di farlo per un malinteso senso di non suscitare polemica, soprattutto quando ci si trova di fronte ad affermazioni offensive e inaccettabili riportate su alcuni mezzi di informazione.
Aree di riserva integrale
Si tratta di aree in cui anche le capre, avendone la possibilità si rifiuterebbero di andare. Queste aree, per una serie di motivi, sono anche tra quelle di maggiore interesse biologico e scenografico.
Attività pastorali
L'istituzione del parco non determina alcun ostacolo alla possibilità di svolgere le attività pastorali. La pastorizia si è svolta da diverse migliaia di anni e ammettendo che abbia distrutto delle specie vegetali, di ciò non abbiamo alcuna cognizione. Si può affermare, in linea generale, che nessuna specie vegetale è in reale pericolo a causa del pascolo.
Attività pastorali
Sostenere che il pascolamento, così come è praticato oggi sarebbe ottimale e in nessun caso provoca degrado del territorio è falso. Evitare di dirlo sarebbe sciocco; è sotto gli occhi di tutti, degli stessi pastori in primo luogo, il processo di degrado che investe soprattutto le aree di proprietà comunale. I comuni e le organizzazioni dei pastori dovranno stabilire le regole per il corretto utilizzo dei pascoli.
Attività pastorali
Le attività pastorali potranno trovare un sostegno efficace proprio dall'istituzione del parco, grazie al quale nuovi flussi di persone costituiranno la potenziale clientela per prodotti che diversamente, nel quadro economico regionale e delle Comunità europee, rischiano di diventare, a breve, fuori mercato.
Buona fede
È triste che coloro che attraversano il parco per motivi ideologici e/o politici si abbassino a carpire la buona fede delle persone, sostenendo che l'istituzione del parco porterà all' esproprio delle terre e alla cacciata dai pascoli.
Caccia
Il discorso, da un lato, è strumentale da parte degli avversari al parco (i cacciatori in particolare) e, dall' altro lato, è ipocrita da parte della legge quadro sui parchi, che consente i cosiddetti abbattimenti seletti vi ad opera delle guardie del parco o di compagnie di cacciatori locali per questo appositamente autorizzati.
Comunità intera
Il parco non è un qualcosa che riguarda solamente la categoria dei pastori, ma la comunità intera, i giovani, gli artigiani, i commercianti, le nuove professionalità, i disoccupati, che hanno diritto ad usufruire dei potenziali benefici derivanti dall'istituzione del parco.
Conferimento delle terre
Il territorio non può essere considerato come una partita di latte che si conferisce al caseificio. Il territorio non si conferisce. Il territorio non è in vendita, pena lo svuotamento di significato del parco. Il territorio resta parte integrante
e patrimonio inalienabile, in quanto elemento di identità e coesione delle comunità locali.
Diritti al parco
Negare la possibilità di istituire il parco nazionale in quest' area, riconosciuta, tra le più importanti in Europa dal punto di vista naturalistico, ma non meno dal punto di vista storico e culturale, significherebbe negare un diritto (il diritto alla valorizzazione ambientale del territorio) e la possibilità di usufruire dei benefici che questo riconoscimento può portare.
Diritto di veto
Vengo anch'io. No, tu no. Ma perché? Perché no! Così cantava Jannacci. È la posizione di alcune importanti persone, che da un lato, affermano di non volere l'istituzione del parco e dall' altro non vogliono che altri, invece, ne facciano parte. Non si capisce per quale motivo, ad esempio, Baunei o Orgosolo siano più Gennargentu di Tonara o di Belvì, come non si comprende perché Monte Novo S. Giovanni sia più importante di Monte Gonare o di S. Basilio.
Enis
Nome sardo del tasso ripreso da una cooperativa che lavora nel settore ambiente sui monti di aliena. Un esempio lampante di sviluppo economico e compatibilità ambientale.
Ente Parco Per alcuni è il nuovo nemico, più temibile dei Romani o dei Piemontesi, lo strumento dello Stato sfruttatore per rendere schiavi i sardi. Come si sa, non c'è limite al ridicolo. Perché non riaffermare che l'Ente parco deve essere semplicemente uno strumento di ausilio per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo socio-economico del territorio?
Espropriazione delle terre
Lo Stato non riesce spesso ad espropriare un fazzoletto di terra in città, figurarsi come farebbe ad espropriare 160.000 ettari, tanto è il territorio degno di far parte del parco. Coloro che parlano di espropriazione dovrebbero indicare dove ciò sta scritto e spiegare per quale motivo ciò debba essere fatto, visto che nessun obbligo esiste in tal senso.
Fenici
Sarebbero i responsabili della devastazione delle foreste della Sardegna. Analoga cosa per i Romani, i Piemontesi e i Toscani. Luogo comune ormai stantio, che richiama una litania e un piagnisteo non più accettabili.
Fiducia
Se le cosiddette comunità del no, non hanno fiducia nei ricercatori delle Università sarde, non hanno fiducia nei loro Sindaci, non hanno fiducia nella Provincia, non hanno fiducia nella Regione, non hanno fiducia nello Stato, su chi potranno riporre fiducia?
Flora rara
Il patrimonio botanico sinora conservatosi nelle sue componenti più rare, se si eccettua il caso del Ribes del Corrasi, non corre alCun pericolo anche perché esso si trova nelle aree più impervie e inaccessibili agli animali ed alle persone. Le cosiddette piante endemiche si sanno difendere da sole.
Gennargentu
Montagna per antonomasia della Sardegna. Con il termine parco del Gennargentu si intendono, in realtà, diverse regioni storiche che vanno dal Nuorese, alle Barbagie, alle Ogliastre, al Sarcidano. È senz'altro una delle aree di maggiore importanza ambientaI e del bacino mediterraneo.
Giovani
Quanti andranno a pascolare le pecore e le vacchette sarde sugli sciuscius e sul adas del Gennargentu o sui calcari dei Supramonti?
Gologone
La risorgiva più importante e suggestiva della Sardegna. Gli olianesi ne conoscono bene il valore, e di fronte alla minaccia reale delle acque malsane e putride dell' invaso artificiale del Cedrino, chiedono che non si compia questo delitto ambientale. Quando si avrà piena coscienza di tante altre situazioni analoghe che hanno eguale diritto di essere tutelate e valorizzate?
Gruppo di lavoro Provincia di Nuoro
Mi piacerebbe capire per quale motivo i denigratori del parco sostengono che, lo scrivente, il prof. Angelo Aru, P. Bullitta, G. Maciocco e tanti altri ricercatori sardi, si presterebbero a elaborare uno studio per un progetto che vada contro gli interessi della popolazione.
Gruppo di lavoro Regione sarda
Non si riesce a capire per quale motivo, secondo i denigratori del parco, il prof. A. Lacava e tutti i suoi collaboratori del Nuorese avrebbero deciso di elaborare un progetto che vada contro gli interessi della popolazione.
Informazione 1
Falso problema tirato in ballo a ogni piè sospinto dalle parti più disparate per giustificare comportamenti ambigui sia per il si, sia per il no.
Informazione 2
È un problema reale, l'unico in grado di sgombrare il campo dai pregiudizi. Intellettuali Grandi assenti nel dibattito sui parchi. Non hanno nulla da dire? Aspettano? Se si, che cosa? Tra i pochi intervenuti, non mancano i luoghi comuni.
Ippocrate
Il giuramento di Ippocrate detta le norme della deontologia e della onestà intellettuale nell' esercizio della professione medica deve essere estesa anche agli altri campi del sociale.
L'Unione Sarda
Quotidiano più diffuso in Sardegna che, tramite alcuni corrispondenti e il suo stesso direttore, ha fatto della battaglia contro il parco una questione di principio, a scapito, spesso, della deontologia, della correttezza dell' informazione e a favore della facile ironia e, talora, dell'insulto gratuito e del buon gusto. Per quale motivo non è semplice capire. Viene comunque difficile pensare che tutti i giornalisti di questa testata gloriosa si collochino in maniera così controcorrente e in posizione di retroguardia rispetto a quanto avviene in tutta Italia e nel mondo.
Malessere
Paesi del malessere, espressione ormai divenuta luogo comune che serve solo a coprire vuoti e scarsa capacità di analisi.
Muflone
Si moltiplica felicemente anche in mancanza dell'istituzione del parco nazionale.
Neve
Sarebbe opportuno definire in termini scientifici quale grado di compatibilità esiste tra sci, scirocco e basse montagne mediterranee.
Opportunità
Il parco del Gennargentu è una opportunità, come hanno scritto tanti, che le popolazioni del Nuorese farebbero bene a cogliere in tutti i significati e potenzialità.
Parco no
La posizione è legittima, sia che parta da posizioni ideologiche, sia che parta da posizioni scientifiche. Ciò che non è legittimo, in tutti i casi, è carpire la buona fede delle persone, fino ad ingannarle instillando paure e risentimenti che possono divenire incontrollabili.
Parco si
La posizione è legittima, sia che si parta da posizioni scientifiche, sia che si parta da posizioni ideologiche. Ciò che non è legittimo, in tutti i casi, è di sostenere che con il parco verranno portati a soluzione tutti i problemi del Nuorese.
Partiti
Quali hanno una posizione chiara e univoca?
Pastorizia
Attività in continuo declino sul Gennargentu. Sostenere che abbia un futuro nelle forme attuali significa ingannare coloro che ancora la praticano.
Perimetrazione del parco secondo la l.r. 31/89
Un mostro di perimetrazione senza alcuna logica ambientale, economica e culturale.
Piante officinali
È del tutto fuori luogo e riduttivo vedere il patrimonio vegetale solamente in relazione al fatto che le piante possano essere mangiate o meno dagli animali al pascolo. Le piante officinali che crescono spontanee e coltivabili nell'area del Gennargentu, sono molto numerose e potrebbero costituire un'importante fonte di lavoro.
Progetto del parco
Lo studio della Provincia e della Regione rappresenta la base per il progetto del parco. L'elaborazione del progetto è una cosa estremamente complessa che richiede l'apporto culturale di professionalità diversissime. Non esiste solo la pastorizia. Esistono anche le attività artigianali tradizionali, il turismo, i commerci, i boschi, le piante medicinali, i monumenti archeologici, i santuari campestri. Esistono luoghi densi di natura di storia e di cultura, che meritano di essere sottratti alla misconoscenza, all'incuria, al tombarolismo. Sorge legittimo il dubbio che molti parlino e scrivano senza conoscere i contenuti dello studio.
Pro Loco
Le Pro Loco sono istituzioni benemerite nate per valorizzare al meglio il patrimonio ambientale dei luoghi e il patrimonio culturale delle comunità. Lascia perplessi e sconcertati il fatto che qualche Presidente di pro loco giudichi al ribasso e punti a costituire parchi comunali o parchi intercomunali invece che parchi nazionali. Tutti i soci sono d'accordo?
Sardegna tutta parco
Sostiene qualcuno: non è solo il Gennargentu che merita di essere parco nazionale, ma tutta la Sardegna. Facciamo di tutta la Sardegna un grande parco nazionale. Tutto parco, niente parco!
Sconcerto
Impossibilità per le pecore di riconoscere e non mangiare le piante protette per legge, da cui l'impossibilità di fare il parco. Come botanico posso assicurare il dI. Meloni, presidente della Coldiretti di Nuoro, che il problema non esiste proprio.
Sindaci 1
Si trovano nella posizione più scomoda, in quanto nel mirino, non solamente verbale, di coloro che ormai hanno la convinzione, in buona fede o meno, che parco significhi espropriazione, miseria, cacciata dai pascoli, venuta di nuovi padroni che vogliono ridurre in schiavitù Barbaricini e Ogliastrini.
Sindaci 2
Avrebbero il dovere istituzionale di essere più informati e non aspettare che siano gli altri ad informarli sulle cose che riguardano i propri amministrati
Studio del parco
Ha messo in luce, pur con gli immancabili limiti, le immense risorse ambientali dell' area del Gennargentu, che non può essere identificata con la perimetrazione della legge regionale 31/89, salvo a pensare ad un parco residuale dove sarebbero impossibili attività che non fossero quelle del turismo escursionistico, un po' di agricoltura biologica e le attività pastorali attuali sempre meno competitive.
Stato
La mia impressione è che lo Stato sia del tutto indifferente all'istituzione o meno del parco nazionale del Gennargentu.
Telenovela
Non può esistere un parco imposto dall' alto, come non è accettabile che si sprechino a vuoto risorse ed energie per decenni. Stato, Regione e Provincia e Comuni si assumano le proprie responsabilità fino in fondo e diano un taglio netto; in un senso o nell'altro.
Terreni comunali
Chi ne usufruisce? Tutta la popolazione? Quanti godono realmente dei diritti derivanti dagli usi civici?
Tombarolismo
La piaga più grave per il patrimonio culturale del Nuorese. Il parco potrebbe essere una opportunità per far cessare gli episodi di danneggiamento ai monumenti archeologici, fatti per ignoranza o, peggio, da persone senza scrupoli per depredare un bene che appartiene a tutti i sardi e all'umanità intera.
Tristezza 1
Nel vedere il signor Alessio Pasella sostenere di rappresentare e di difendere i diritti dei cittadini e del territorio. Il territorio farebbe bene a difendersi dal sig. Pasella.
Tristezza 2
Nel vedere una persona come il prof. Pasquale Zucca di Baunei, fiero avversario dell'istituzione dei parchi nazionali, per motivi ideologici e culturali, con il sig. Alessio Pasella.
Tristezza 3
Se il destino della pastorizia di Baunei, di Talana o di Orgosolo e così via, dovesse dipendere dalle aree di riserva integrale delle pareti costiere, dai rocciai e dalle creste calcaree, quale futuro potranno avere questi paesi?
Veleno
Sparso a tutto campo da diversi avversari del parco.
Vita
La vita e la presenza dell'uomo nelle montagne più impervie della Sardegna è l'unica possibilità di preservare il patrimonio ambientale e culturale di questi luoghi. E ciò potrà essere assicurato anche dal parco.
Zonizzazione
Distinzione del territorio in aree da sotto porre a tipi di gestione diversa.
NUMERO /2
Anno 1997, n. 2
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