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Una modesta proposta per il signor Soru
 
Problema:
Se la classe politica di un’intera regione, con pochissime eccezioni, sprofonda nell’abisso della mediocrità, se perde ogni briciolo di credibilità agli occhi della società civile, se l’apparato burocratico e politico della medesima è ormai totalmente distaccato da quella che è la realtà, peraltro non rosea, dimostrando totale incapacità di ascoltare (non dico arrivare al sublime del “tentare di risolvere”) quelli che sono i problemi di un territorio sempre più violato, di una popolazione sempre più esasperata; se… “tutto questo”:
è lecito per il centro-sinistra (con trattino, senza trattino, fate voi) affidarsi all’uomo della provvidenza, nella persona del signor Soru, padrone e inventore di TISCALI, adducendo le seguenti motivazioni:
1) sbaraglierebbe la concorrenza, farebbe Ècome e più di Pili, perché è l’immagine del sardo vincente che ce l’ha fatta;
2) in tutti questi anni le dirigenze dei partiti dell’opposizione non sono state in grado di trovare un solo nome (ripeto, un solo nome) da proporre come alternativa a Mauro Pili (ripeto, Mauro Pili, mica De Gasperi).
Risposta: NO.
Potrei finirla qui, ma mi preme aggiungere qualche altra considerazione, per amore di chiarezza. Non ho pregiudizi alcuni contro il signor Renato Soru, anzi.
Mi piace. Mi ricordo anche il suo intervento al congresso dei DS del 2000 (quello dell’È, altri tempi): progresso e sviluppo per il mezzogiorno, lavoro per i giovani, internet che azzera le distanze, prima eravamo un’isola e ora questo non è più un handicap ma è meraviglioso, l’utopia democratica e vagamente socialista (quest’ultima cosa, a dire il vero, l’ho aggiunta io) della rete per tutti, FREELOSOPHY,… cose così, insomma. Interessanti.
Sono anche una sua cliente (nel senso che uso TISCALI), e mi sta anche simpatico quando se la prende con il mondo dorato della Costa Smeralda e dice che la Sardegna è un’altra cosa.
Non mi da neanche fastidio il fatto che sia ricco e imprenditore (al massimo una strana sensazione di deja vu), però se volevo votare uno solo perché è un bravo manager, ha creato tanti posti di lavoro e se ha fatto bene i suoi interessi farà anche i nostri… c’è bisogno che specifichi?
Insomma, che c’è di male se si chiariscono tre o quattro cosette fondamentali, del tipo:
1) Uno che vuole essere candidato dal centro-sinistra dovrebbe essere, non dico del tutto di sinistra, ma almeno quel tanto che ci può stare dopo la parola centro e il trattino;
2) Le idee politiche si esprimono chiaramente (sono lì per quello). Non è sufficiente che uno dica che non è di destra (forse, per il momento, poi si vedrà, panta rei), però fa una lettera spiegando che lui con quelli di destra non ce l’ha, non sia mai che si offendano;
3) Dire che la Costa Smeralda fa schifo, che si beve l’acqua del continente, che i VIP se la spassano mentre i sardi fanno i camerieri, non è esattamente quel profondo significato della parola autonomia che uno si aspetta. Cioè, per intenderci, che Briatore dia da bere ai suoi svipponi l’acqua San Giorgio non è esattamente una priorità. È vero che il convento non passa granché ma, mi chiedo, la nostra bistrattata regione avrà pur diritto a un discorso politico un po’ più articolato?
4) I partiti politici non sono un optional, non sono un inutile residuato ma fanno parte delle dinamiche della democrazia; sono fatti di gente che poi è quella che ti vota, non puoi dire che te ne freghi e ti fai le liste tue.
Mi dispiace ma io sogno più in grande, io rivendico il diritto alla complessità della politica.
Non voglio votare per un È (un marchio) ma per un simbolo, non voglio slogan al posto del programma politico, non voglio che le istituzioni democratiche di questo paese vengano gestite come aziende private, perché sono cose diverse.
Può il signor Soru garantire tutto questo? Può sottoscrivere chiaramente l’affermazione che la privatizzazione delle istituzioni, l’uso dello Stato per favorire gli interessi privati sono operazioni molto redditizie e di moda ma non sono politica?
Se si, allora benvenuto: il suo cospicuo patrimonio di esperienze umane sarà sicuramente prezioso. Altrimenti, mi dispiace, ma non voglio che le prossime elezioni sarde siano “sponsored by TISCALI” come gli MTV EUROPE MUSIC AWARD.
NUMERO /3
Anno 2003, n. 3
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